1) Apertura della processione del 19 maggio 1996. Il corteo attraversa la piazza del Gesù Nuovo fra la folla incuriosita di passanti, turisti e residenti del luogo. Proseguirà, poi, fino alla chiesa per terminare con l’offerta alla Vergine Maria. Gli uomini sono, qui, vestiti con la camicia tradizionale, “barong tagaolg” e portano sia la bandiera italiana, che quella filippina, quale simbolo della loro, oramai, duplice appartenenza.
2) Processione di Santacruzan del 2002. Questa foto ritrae il corteo che sfila in Piazza del Gesù. In primo piano, in particolare, un prete di origine filippina seguito da otto donne che, analogamente a quanto avviene nelle Filippine, portano le lettere A.V.E. M.A.R.I.A., simbolo, della devozione alla Madonna espressa in questa festività. È, inoltre, presente nell’immagine un immigrato intento, a sua volta, a fotografare l’evento, che rinvia all’importanza attribuita alla fotografia da parte di migranti di questa nazionalità.
3) Il variegato corteo, nel corso della processione del 28 maggio 2000, attraversa la piazza del Gesù Nuovo, nel centro storico di Napoli. I personaggi che compaiono dinanzi a tutti, nella foto, sono quelli principali, la Regina Elena e Costantino e sono seguiti da immigrati che portano la “M.”, simbolo della Madonna e la statua che la raffigura. In questa occasione, sono stati costruiti appositi archi, che ripropongono quelli realizzati nelle Filippine, adornati da fiori, benché questi ultimi in Italia, non sempre siano veri. Gli uomini indossano, in prevalenza, il tradizionale barong tagaolg e il bianco ricorre anche nell’abbigliamento femminile.
4) Processione del 30 maggio 1999. Si evince, in questa immagine, una delle varianti riscontrate nella realizzazione dell’evento festivo, negli anni. Per questa celebrazione, infatti, gli archi di fiori sotto cui tradizionalmente sfilano i diversi personaggi, sono stati sostituiti da altarini in carta velina. La forma dell’altarino portato, qui, da due giovani filippini, ricorda la lettera M., simbolo di Maria e della devozione espressa nei suoi confronti. L’abbigliamento maschile, come è evidente nella foto è quello tradizionale delle Filippine.
5) Processione del 26 maggio 2002. Si evince in questa immagine, il ruolo centrale rivestito dal prete gesuita Padre Domenico Parrella, che dal 1978 al 2008, ha affiancato la comunità filippina di Napoli celebrando le cerimonie religiose presso la chiesa del Gesù Nuovo di Napoli, ove si riuniva uno dei gruppi associativi cattolici della città. Padre Parrella, infatti, segue, qui, i personaggi principali della processione, la Regina Elena e Costantino.
6) Una delle varianti della celebrazione di Santacruzan negli anni, poteva far riferimento al percorso seguito dalla processione. Questa, infatti, poteva attraversare la Piazza del Gesù Nuovo, oppure ripercorrere alcune vie del centro storico della città adiacenti la chiesa del Gesù, come in questa foto, che fa riferimento alla processione del 2002. In questa immagine, inoltre, compare dinanzi a tutti uno dei personaggi caratteristici, “Reina Des Estrellas” che porta una bacchetta con delle stelle. Alla sinistra del corteo un immigrato, intento a filmare l’evento, rinvia all’importanza attribuita ai documenti visivi da parte dei migranti di questa nazionalità.
7) In questa foto che fa riferimento alla processione del 2002, sono raffigurate alcune immigrate che sfilano in abiti bianchi, analogamente a quanto accade nel paese di origine. La donna vestita di rosso rappresenta, invece, Reina Judith, ovvero Judith di Petulia che salvò la sua città dagli Assiri. Ella porta fra le mani, in questo caso, il teschio di un uomo decapitato.
8) Processione del 25 maggio 1997. Analizzando questa immagine è possibile riscontrare una ulteriore variante nella celebrazione di Santacruzan. A differenza degli altri anni, infatti, sono presenti i rappresentanti di tutti i gruppi associativi filippini della città di Napoli, che assieme presero parte all’evento. In tale foto, in particolare, è ritratto il gruppo associativo che afferiva all’Api-colf.
9) Processione di Santacruzan del 28 maggio 1995. Qui compare una variante che fa riferimento alla rappresentazione di uno dei personaggi principali. In questo caso, infatti, a differenza degli altri anni, è raffigurata una regina Elena bambina, che porta fra le mani una piccola croce ed è affiancata da una donna che, invece, detiene una statuetta della Madonna. I personaggi, inoltre, analogamente a quanto avviene nelle Filippine sfilano sotto archi di fiori che, a differenza di quanto avviane nelle Filippine, a Napoli, non sempre sono veri ed i loro nomi sono, qui, indicati con precisione, grazie ad un apposito cartello.
10) Processione di Santacruzan del 19 maggio del 1996. In questa foto è presente una particolare variante rispetto alla celebrazione realizzata, negli anni, a Napoli. Accanto ai personaggi previsti tradizionalmente, infatti, sono qui simbolicamente rappresentate le diverse regioni dell’arcipelago filippino. Queste sono impersonate dalle coppie ritratte in primo piano nella foto e i nomi delle località a cui fanno riferimento sono indicati sulle fasce indossate dalle ragazze. Compare, inoltre, un nuovo personaggio: “Flores de Mayo”. Quest’ultimo è rappresentato da una giovane vestita di bianco ed è il simbolo della festa omonima che si svolge nel mese di maggio nelle Filippine.
11) In questa foto, che fa riferimento alla processione di Santacruzan del 1996, è raffigurato uno dei momenti conclusivi in chiesa: l’offerta di fiori alla Madonna, “alay sa Birhen”. Sono qui ritratte, in particolare, giovani nubili che rappresentano le diverse regioni delle Filippine, intente a recarsi all’altare della Madonna, assieme ai loro accompagnatori. I nomi delle località che rappresentano sono riportati sulle fasce che indossano le ragazze.
12) Processione del 28 maggio del 2000. Questa foto fa riferimento a uno dei momenti conclusivi cruciali della celebrazione di Santacruzan: l’offerta alla Madonna da parte della Reina Elena, impersonata da una giovane in abito bianco che indossa una corona sulla testa. La ragazza è intenta a recarsi all’altare della Madonna, accanto al suo accompagnatore, vestito con il tradizionale “barong tagalog”, per deporre la croce che ha fra le mani, simbolo di quella sacra su cui Gesù morì.