1) a prima presidente dell’associazione filippina a Napoli, Yolie Cabaroc, posa sorridente, con alcuni amici, dinanzi ad una casa presa in locazione, assieme al marito di origine italiana, in provincia di Napoli. Tale abitazione, che rispecchia anche il desiderio della donna di poter usufruire, come nel paese di origine, di spazi aperti ove trascorrere il tempo libero, rappresenta, un simbolo di status, volto a ribadire la riuscita del progetto migratorio. Questa immagine, inoltre, può essere indicativa della stabilizzazione in Italia, seppure temporanea poiché, la donna, una volta in pensione, ha realizzato il sogno di tornare nelle Filippine, assieme al marito.
2) Momenti di relax nel giardino dell’abitazione presa in locazione dalla prima presidente dell’associazione filippina di Napoli. Due amiche della donna posano, qui, sorridenti, dinanzi alle piante fiorite. Questa foto rinvia, come quella precedente, alla valenza della casa quale simbolo di uno status acquisito. Da essa, inoltre, si evince come l’appropriazione e l’organizzazione degli spazi abitativi possano rievocare quelle del paese di origine. Yolie Cabaroc, infatti, sognava una casa lontana dal centro cittadino, ove poter dare adito alla sua passione per il giardinaggio e trascorrere del tempo a contatto con la natura, come avveniva nelle Filippine.
4) Una giovane coppia dinanzi ad uno sfondo che rappresenta un paesaggio naturale delle Filippine, presso la cosiddetta “casa delle antiche”, la prima abitazione presa in locazione dalle immigrate filippine di Napoli, alla fine degli anni Settanta. Si evince, così, come la riappropriazione degli spazi abitativi da parte dei migranti possa nostalgicamente rievocare le località di origine.
5) In questa immagine, che risale alla fine degli anni Settanta è ritratto un gruppo di immigrati in posa presso la cosiddetta “casa delle antiche”, presa in locazione da alcune giovani filippine residenti in città (si rinvia alla foto 3 e 4 di questa sezione). La decisione di prendere in affitto tale abitazione rappresentò un momento particolarmente significativo per le ragazze che impiegate, per lo più, in attività domestiche “notte e giorno”, coabitavano con i propri datori di lavoro. La casa costituiva, infatti, uno spazio dove poter trascorrere, in autonomia e lontano dai luoghi di lavoro, il tempo libero e i momenti di svago, assieme ad altri connazionali.
6) La madre di un’immigrata residente a Napoli è qui ritratta dinanzi all’abitazione costruita nelle Filippine, grazie alle rimesse inviate. I bambini seduti dinanzi all’anziana donna sono vicini di casa, dei quali l’immigrata sosteneva le spese scolastiche, grazie all’ausilio di amici e conoscenti italiani, in una sorta di informale “adozione a distanza”. In questa foto, da cui si evince l’importanza dei legami transnazionali, dunque, sia i bambini che studiano grazie al contributo economico inoltrato dall’Italia, sia l’abitazione, costruita con le rimesse inviate nel paese di origine, rappresentano simbolicamente il successo di un percorso migratorio.