Identità migranti
L'abitare

Questa specifica sezione comprende fotografie che, nel contesto migratorio, sono indicative dei vissuti legati all’acquisizione o alla locazione di abitazioni e dei significati simbolici che esse rinviano. Il successo del percorso migratorio può, infatti, palesarsi attraverso ritratti nei quali si è in posa dinanzi alla propria casa che, come avveniva nel caso degli italiani emigrati all’estero [Baldi, 2004, 2017], assurge, pertanto, a una sorta di simbolo di status ed appare alla stregua di un «valore basilare, agognato e conquistato» [Baldi 2017]
Analizzando in maniera diacronica la stabilizzazione del flusso migratorio filippino a Napoli è stato possibile riscontrare come, nel tempo, siano mutate, in maniera considerevole, le modalità di inserimento abitativo prevalenti. Negli anni ’70 e agli inizi degli anni ’80, infatti, la presenza filippina era costituita soprattutto da giovani donne inserite in attività legate alla cura, all’assistenza o alla collaborazione domestica, che convivevano con i propri datori di lavoro. Con il passare degli anni, gli immigrati hanno iniziato a prendere in locazione delle abitazioni, sovente, condividendo le spese con i propri connazionali.
Considerando, d’altro canto, i percorsi migratori individuali, è stato possibile riscontrare come, anche oggi, dopo una prima fase di lavoro svolta in coabitazione con i datori di lavoro, donne e uomini filippini possano iniziare a lavorare part-time, prendendo in affitto degli appartamenti. Coloro che sono impiegati in attività “notte e giorno”, il più delle volte, dividono le spese con altri che, invece, lavorano “a ore”, cosicché i primi possono disporre di un luogo ove trascorrere il tempo libero, mentre i secondi hanno la possibilità di ridurre le spese [Greco 2004]. La costituzione, nel contesto migratorio, di nuclei familiari e la presenza, oramai sempre più significativa dei figli e delle seconde generazioni può, poi, rappresentare una ulteriore spinta a ricercare delle sistemazioni autonome [Greco 2004; Caponio 2009].
Sono diffuse, inoltre, fra immigrati di questa nazionalità, strategie transnazionali legate alla costruzione o all’acquisto di abitazioni nelle Filippine, grazie alle rimesse inviate periodicamente in patria [Greco 2004; Caponio 2009], come si evince in questa sezione. L’abitazione costruita nel paese di origine, analogamente a quella acquistata o presa in locazione in Italia, può rappresentare simbolicamente la riuscita del progetto migratorio, ovvero divenire simbolo di uno status acquisito con fatica e sacrifici. Essa, al contempo, costituisce un luogo ove poter riposare e rifugiarsi una volta in pensione, sovente dopo una vita di lavoro trascorsa in Italia o in vista di un futuro ritorno nel paese di origine, alle volte, mitizzato con la lente della malinconia.