Curiosità



“Da voto a voto” (immagini nn. 1-2)

Un vigneto incolto diviene miracolosamente fertile

Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tipologia: pannello votivo
Anno/epoca: 1891
Mis. pannello centrale: 2,00x1,80
Personaggi: S. Antonio da Padova, Santa Filomena, S. Alfonso M. de’ Liguori, Madonna del Carmine, Anima del Purgatorio, viandante.
Didascalia: “BEATO COLUI CHE DI QUESTE ANIME SARA DIVOTE, A DIVOZIONE DI FRANCESCO SACCO A. D. 1891”

Un uomo in pericolo di vita fu tratto in salvo dalla Vergine del Carmine e da un’anima purgante apparsa sotto le sembianze di uno scheletro.
Per testimoniare la grazia ricevuta, il miracolato realizzò un dipinto votivo che restò poi sepolto per anni insieme alla chiesa.
Fu Francesco Sacco a ritrovarlo scavando nel terreno di sua proprietà e a riprodurre quell’evento su un pannello maiolicato. Da quel giorno, la terra da incolta divenne improvvisamente fertile ed il vigneto di Francesco ricominciò a generare splendidi grappoli di uva.


“Sul periglioso mare” (immagine n. 3)

Si imbarcano sul mantello e oltrepassano lo stretto di Messina

Raito (Sa)
Tipologia: targa devozionale
Anno/epoca: 1776
Mis. : 21x21
Personaggi: San Francesco di Paola e frati “Minimi”

Un ampio mantello si trasformò prodigiosamente in una vela e in un confortevole scafo pronto ad accogliere il suo proprietario, il frate Minimo Francesco di Paola che, insieme al suo compagno, volle oltrepassare lo stretto di Messina.
Il prodigio, per il quale il Santo si è meritato il titolo di protettore di marinai e pescatori è ricorrente nella iconografia votiva di area costiera.
La targa di Raito documenta l’evento leggendario ma, al tempo stesso, anche l’esigenza del committente di denunciare il proprio ruolo e quello della comunità marinara di appartenenza: lo stretto rapporto tra santo e marinai locali è qui espresso dalla raffigurazione di un tipico veliero vietrese, un galeone a vele spiegate, che sfiora lo spazio pittorico per invadere la cornice costituita da un motivo geometrico che riproduce una rete da pesca.

“Mani devote” (immagini nn. 4-5)

Un canestro per non dimenticare

Ottaviano (Na)
tipologia: pannello votivo;
anno/epoca: sec. XIX;
mis.: cm.80x60
personaggi: Madonna del Carmine, angeli, anime purganti.
Didascalia: “MARIA SS. DEL CARMINE 18(11?)”.
Nel tradizionale ruolo di protettrice delle anime purganti, con l’immancabile “scapolare” tra le mani, la Vergine del Carmine volge il suo sguardo sulle anime che lasciano il Purgatorio, sorrette dagli angeli.
Un singolare dettaglio caratterizza una delle dodici riggiole del pannello votivo: un cesto con due anime purganti nel mezzo. Il canestro è significativamente posto al di fuori della scena raffigurata, nella parte centrale della didascalia, come per sottoscrivere il ruolo di colui o coloro che hanno eretto l’edicola, probabili canestrai, esponenti di un’attività lavorativa fiorita nel secolo XIX e protrattasi fino alla prima metà del Novecento nel quartiere ove è collocato il pannello.
La raffigurazione delle due anime sul cesto suggerisce l’ipotesi di una richiesta di protezione da parte dei committenti rivolta non solo alla Vergine ma anche a “cari defunti”, probabilmente occupati in vita nella medesima attività.

“La sacra gabella” (immagine n. 6 )

Per ogni rete issata, una “branca” di pesce in dono

Era giovane e bella e per più di un secolo ha protetto i pescatori che percorrendo la “piazza del Granatello” di Portici (Na) raggiungevano il retrostante porto.
La giovane figura femminile in bassorilievo policromo era per alcuni locali Santa Margherita, per altri, la Madonna di Pugliano con il suo Bambino. Il bassorilievo, oggi scomparso e sostituito da una diversa raffigurazione, rappresentava un’interessante testimonianza di un patrimonio “artistico” popolare in stretto rapporto con il territorio e le tradizioni locali.
Ancora fino all’Ottocento infatti, i pescatori di Portici e della limitrofa Ercolano esercitavano una pratica votiva di origine trecentesca (la “branca di pesce”) nata per imposizione da parte dell’amministrazione dell’allora locale parrocchia di appartenenza (Santa Maria a Pugliano, sita attualmente ad Ercolano). Il diritto della “branca di pesce” imponeva ai pescatori di donare all’Estaurita della parrocchia una branca (un pugno) di pesce per ciascuna rete issata a bordo. Il diritto era esercitato sul tratto di mare lungo mezzo miglio e largo uno, delimitato da un lato da una chiesetta crollata all’inizio del Seicento dedicata a Santa Margherita che si trovava nei pressi dell’odierno porto di Portici e dall’altro, dal capo che dalla Santa prendeva il nome. Col passare del tempo, i pescatori trasformarono l’antico tributo in un’offerta votiva devoluta alla “Vergine di Pugliano”.
L’edicola votiva ottocentesca era collocata proprio nella zona compresa in quel mezzo miglio delimitato dal capo S. Margherita e l’antica chiesa della Santa.